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Tartarughe
Le tartarughe di cui ci occupiamo in clinica sono principalmente le palustri (laghetti acquari e terra-acquari) e le testuggini di terra comunemente presenti nei giardini

All’ordine dei cheloni appartengono le tartarughe, in riferimento a specie marine, e testuggini, per indicare specie terrestri e d’acqua dolce. Comunemente viene usato il termine tartarughe per intendere anche quelle d’acqua dolce e testuggini per indicare solo le specie terrestri.

Per entrambe le categorie di specie è di fondamentale importanza conoscere la corretta gestione ambientale, da cui deriva la prevenzione della maggior parte delle patologie presenti in questi animali in cattività Come tutti i rettili, sono animali eterotermi, cioè la loro temperatura dipende da quella dell’ambiente circostante, da qui la necessità, se vivono all’interno, dell’utilizzo di lampade riscaldanti per fornire la giusta temperatura, e lampade UVB, i cui raggi sono essenziali per la produzione della vitamina D3 e il metabolismo del calcio. E’ importante inoltre fornire l’alimentazione,adeguata e varia, a seconda delle specie: quelle terrestri in genere erbivore, le acquatiche onnivore.

Tartarughe d’acqua dolce

Le specie più comuni sono la Trachemys scripta e la Chrysemis picta.

Trachemys scripta

Comprende circa 15 sottospecie, di cui solo 3 sono state importate: T. scripta elegans, la tartaruga dalle “orecchie rosse” è la più comune e ne è stata vietata l’importazione; le altre due sottospecie sono: T.scripta scripta e T. scripta troostoii.

Luogo di origine

Origina dall’America settentrionale e meridionale. Importata e stabilita in molti paesi in tutto il mondo. Occupa la maggior parte degli ambienti d’acqua dolce, stagni e fiumi, ma principalmente preferisce corsi d’acqua lenti con fondo argilloso o paludi umide, con abbondanza di vegetazione e rive soleggiate in quanto ama esporsi al sole.

Descrizione

La testa e gli arti sono di colore verde oliva scuro con striature gialle nella zona del collo e sugli arti. Il disegno sul lato della testa è diverso a seconda della sottospecie: nell’elegans doppia striscia rossa, nella scripta striscia gialla, e nella troostii striscia simile all’elegans ma di un arancio sbiadito. Il colore del carapace varia dal verde oliva al marrone e sempre più scuro con l’avanzare dell’età. Il piastrone è giallo con macchie nere diverse a seconda della sottospecie. Le dimensioni variano molto dalla sottospecie, in genere il maschio tra i 16 e i 20cm, e le femmine possono raggiungere i 30cm.

Riconoscimento del sesso

Il riconoscimento è possibile dopo i 10/12cm nei soggetti adulti. Oltre le dimensioni maggiori della femmina, il maschio presenta coda lunga e grossa con la cloaca più distalmente e unghie anteriori molto lunghe, mentre la femmina ha coda corta ed unghie corte. I maschi inoltre con l’avanzare dell’età tendono a diventare melanistici (di colore nero) La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi a 3 anni, mentre le femmine a 5 anni.

Alimentazione

La trachemys è una specie onnivora che in natura si nutre di anfibi,lumache, crostacei, molluschi,insetti, piccoli pesci e piante acquatiche. Gli individui giovani sono più carnivori, occupando le parti più basse dell’acqua ricche di insetti, man mano che crescono si spostano verso acqua più profonde scegliendo una dieta prevalentemente vegetariana. In cattività, dunque, bisogna fornire una dieta simile, con piccoli pesciolini (avannotti), lumache,ecc e con l’uso anche di verdure, piante acquatiche perlopiù, e pellets di qualità, aumentando la parte vegetale e diminuendo quella proteica con la crescita. Le tartarughe piccole devono esser alimentate tutti i giorni, e con la crescita la frequenza dei pasti va diminuita fino ad arrivare ad alimentarle solo 3 volte a settimana,1 volta al giorno, preferibilmente al mattino. Va in ogni caso evitata l’alimentazione con un solo tipo di alimento, soprattutto con l’uso esclusivo di gamberetti secchi.

Gestione ambientale

In cattività dobbiamo cercare di riprodurre quanto più possibile delle condizioni ottimali per l’animale simili a quelle in natura. Innanzitutto la profondità dell’acqua varia a seconda delle dimensioni dell’animale: 10-15cm per i neonati, fino a 60cm per gli adulti. È importante mantenere una buona pulizia dell’acqua, per prevenire gran parte delle malattie, con un buon sistema di filtraggio e con l’abitudine di far mangiare l’animale in una bacinella a parte e rimetterla in acqua a pasto ultimato. Va sempre considerata una zona emersa, quindi asciutta, con una lampada che crei il punto più caldo (di circa 30-31gradi), preferibilmente di 40W accesa per circa 6-8h, ed una lampada UVB (5 o 10% accesa per 10/12h durante il giorno ad una distanza massima di 25cm dalla superficie irradiata)) in modo da simulare il cosiddetto “bagno di sole” che le tartarughe amano. È consigliabile cambiare la lampada UVB ogni 6 mesi. È importante con la lampada riscaldante creare un gradiente di temperatura, maggiore quindi nella zona emersa, e di 24-26° nell’acqua, con una riduzione di circa 5° durante la notte. È necessario dunque utilizzare dei riscaldatori collegati ad un termostato. Sebbene siano fornite di lampade UVB, è un’ottima pratica consentire alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta, fornendo sempre la possibilità di ripararsi all’ombra, soprattutto per i più piccoli. È sconsigliato porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente. Come fondo è sconsigliato tutto ciò che possa esser ingerito causando facilmente costipazione intestinale come : sabbia,ghiaia o altro materiale particellare. L’ideale è la sistemazione in un laghetto all’aperto, protetto da eventuali predatori, sempre con zona emersa dove fare basking, lasciandola andare in letargo durante l’inverno. Il letargo lo fanno tra i 4° e gli 8° , impossibile quindi in casa, per cui si consiglia di mantenere una temperatura di 24-26° piuttosto che un semi letargo con i riscaldamenti in casa potenzialmente dannoso. E’ importante effettuare una visita veterinaria con esame delle feci prima che l’animale vada in letargo per accertarsi che sia in buono stato di salute e negativo per parassiti per sostenere al meglio questo periodo.

Legislazione CITES

T. scripta non è in CITES, con l’eccezione della sottospecie elegans per cui ne è vietata l’importazione, ibridi compresi.

Chrysemis picta

Presenta 4 sottospecie: C.p. bellii, C.p. dorsalis, C.p. marginata, C.p. picta

Luogo di origine

La testuggine palustre dipinta è la più diffusa e comune nel continente nord americano. E’ acquatica e preferisce acque basse e ferme (come paludi e acquitrini ), ricche di vegetazioni e con zone ben soleggiate dove passa molte ore.

Descrizione

Le dimensioni variano a seconda della sottospecie, circa 15-18cm, può raggiungere anche i 25cm. La cute è nera od olivastra, con strisce rosse o gialle a seconda della sottospecie. Il carapace è normalmente appiattito, ovoidale, liscio, olivastro o nero, con linee gialle o rosse e presenta strisce rosse sugli scuti marginali. Il piastrone è giallo, solo in C.p. bellii è rosso con un disegno nero. Riconoscimento del sesso È possibile distinguere il sesso solo nei soggetti adult. I maschi si presentano molto più piccoli delle femmine, con coda lunga e tozza, unghie degli anteriori molto lunghe e piastrone concavo.

Alimentazione

In natura sono specie onnivore, si nutrono di piante acquatiche e animali vivi o morti. I giovani hanno un’alimentazione più proteica. In cattività, dunque, bisogna fornire una dieta simile,quanto più ampia possibile: con piccoli pesciolini (avannotti), lumache,ecc e con l’uso anche di verdure come insalata,carote,fagiolini, frutta, tarassaco e pellets di qualità, aumentando la parte vegetale e diminuendo quella proteica con la crescita. Le tartarughe piccole devono esser alimentate tutti i giorni, e con la crescita la frequenza dei pasti va diminuita fino ad arrivare ad alimentarle solo 3 volte a settimana,1 volta al giorno, preferibilmente al mattino. Va in ogni caso evitata l’alimentazione con un solo tipo di alimento, soprattutto con l’uso esclusivo di gamberetti secchi.

Gestione ambientale

In cattività dobbiamo cercare di riprodurre quanto più possibile delle condizioni ottimali per l’animale simili a quelle in natura. Innanzitutto la profondità dell’acqua varia a seconda delle dimensioni dell’animale: 10-15cm per i neonati, fino a 60cm per gli adulti. È importante mantenere una buona pulizia dell’acqua, per prevenire gran parte delle malattie, con un buon sistema di filtraggio e con l’abitudine di far mangiare l’animale in una bacinella a parte e rimetterla in acqua a pasto ultimato. Va sempre considerata una zona emersa, quindi asciutta, con una lampada che crei il punto più caldo (di circa 30-31gradi), preferibilmente di 40W accesa per circa 6-8h, ed una lampada UVB (5 o 10% accesa per 10/12h durante il giorno ad una distanza massima di 25cm dalla superficie irradiata) in modo da simulare il cosiddetto “bagno di sole” che le tartarughe amano. È consigliabile cambiare la lampada UVB ogni 6 mesi. È importante con la lampada riscaldante creare un gradiente di temperatura, maggiore quindi nella zona emersa, e di 24-26° nell’acqua, con una riduzione di circa 5° durante la notte. È necessario dunque utilizzare dei riscaldatori collegati ad un termostato. Sebbene siano fornite di lampade UVB, è un’ottima pratica consentire alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta, fornendo sempre la possibilità di ripararsi all’ombra, soprattutto per i più piccoli. È sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente. Come fondo è sconsigliato tutto ciò che possa esser ingerito causando facilmente costipazione intestinale come: sabbia, ghiaia o altro materiale particellare. L’ideale è la sistemazione in un laghetto all’aperto, protetto da eventuali predatori, sempre con zona emersa dove fare basking, lasciandola andare in letargo durante l’inverno. Il letargo lo fanno tra i 4° e gli 8° , impossibile quindi in casa, per cui si consiglia di mantenere una temperatura di 24-26° piuttosto che un semi letargo con i riscaldamenti in casa potenzialmente dannoso. È importante effettuare una visita veterinaria con esame delle feci prima che l’animale vada in letargo per accertarsi che sia in buono stato di salute e negativo per parassiti per sostenere al meglio questo periodo.

Legislazione

C. picta è in Allegato B del regolamento CE: significa che può essere detenuta e venduta ma con la relativa documentazione ai fini CITES o l’attestazione (copia del verbale di nascita) di esemplare nato in cattività in un paese dell’Unione Europea.

Patologie più comuni

  • Anoressia post letargo
  • Ascessi auricolari
  • Ipovitaminosi A
  • Infezioni respiratorie
  • Malattia ossea metabolica – MOM
  • Prolasso cloacale (del pene o dell’utero)
  • Parassitosi intestinale
  • Ritenzione di uova

Testuggini

Testudo hermanni

Comprende 2 sottospecie: T.h. hermanni e T.h. boettgeri.

Luogo di origine

T.hermanni è originaria del sud dell’europa, la T. boettgeri è la sottospecie orientale, distribuita nei Balcani. L’habitat naturale è rappresentato dalle foreste di quercia, e a causa della distruzione di questo, si è spostata nella macchia mediterranea composta da colline cespugliose aride. Si rifugia all’ombra durante le ore più calde estive, e normalmente è più attiva la mattina e il tardo pomeriggio.

Descrizione

Il carapace è moderatamente convesso, cupoliforme di colore giallo-olivastro con delle macchie nere che vanno a ricoprire gli scuti: in particolare negli scuti vertebrali e costali coprono le aree anteriori e laterali, e negli scuti marginali invece le zone anteriori e inferiori. Il piastrone è giallo marroncino con delle aree nere che si differenziano nelle 2 sottospecie: in T.hermanni formano due strisce longitudinali parallele, in T. boettgeri invece delle linee discontinue. Nel piastrone non sono presenti cerniere. In entrambe le sottospecie e sessi è presente un caratteristico astuccio corneo alla parte terminale della coda, che anche ad un occhio meno esperto consente di distinguere l’hermanni dalla T. greca. Le dimensioni variano sia a seconda del sesso (femmine più grandi), che della sottospecie : in T. hermanni i maschi arrivano a 14cm e le femmine 16-17cm; in T.boettgeri le dimensioni sono maggiori: le femmine possono raggiungere anche i 26cm, i maschi invece i 18-19cm.

Riconoscimento del sesso

Il riconoscimento è possibile dopo i 3-4anni di vita. Il maschio presenta, oltre le dimensioni minori, coda lunga e grossa con la cloaca più distalmente e lo scuto sopracaudale inclinato verso il basso, mentre la femmina ha coda corta, scuto sopracaudale in linea con il resto del carapace e l’angolo formato dagli scuti anali è perlopiù retto e non ottuso come nei maschi. La maturità sessuale viene raggiunta dai maschi a 4-5 anni di età, mentre le femmine a 6-7 anni.

Alimentazione

L’Hermanni è una specie strettamente erbivora e l’alimentazione deve rispecchiare il più possibile quella in natura: ricca di fibra, minerali, microelementi e vitamine, con poche proteine vegetali e qualsiasi fonte di proteina animale è esclusa nella loro alimentazione. L’alimentazione ideale è rappresentata da erbe di campo che crescono facilmente e spontaneamente in prati e giardini: trifoglio, tarassaco, piantaggine, fiori,…Attenzione solo che non siano stati trattati chimicamente con pesticidi, insetticidi, fertilizzanti o eccessivamente esposte a smog. Periodicamente è possibile fornire anche vegetali, soprattutto nei periodi in cui vi è meno erba, come: cicoria, prezzemolo,radicchio,indivia,lattuga,foglie di carota,ecc. la frutta va evitata o data davvero sporadicamente perché può causare gravi disordini intestinali. La presenza eccessiva di proteine,siano esse di origine vegetale o animale, in una specie così strettamente erbivora, da il cosiddetto aspetto piramidale della corazza, che appare deforma e “bozzellata” a causa dell’insufficiente calcificazione e problemi a reni e fegato.

Gestione ambientale

In cattività dobbiamo cercare di riprodurre quanto più possibile delle condizioni ottimali per l’animale simili a quelle in natura. In casa è necessario attrezzare un terrario di dimensioni adeguate all’animale, che è molto attivo e tende a muoversi molto. La temperatura ideale è di circa 26° durante il giorno e 18° per la notte. Dev’essere assicurata un’area ad un’estremità del terrario con temperatura di 30°, tramite uso di lampada spot di almeno 40W. E’ necessario inoltre predisporre di una lampada con emissione di UVB ad almeno 40cm di distanza dal fondo, lasciandola accesa per circa 10-12h durante il giorno. È consigliabile cambiare la lampada UVB ogni 6 mesi. È sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente e i vetri schermano i raggi UV. Sebbene siano fornite di lampade UVB, è un’ottima pratica consentire alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta, fornendo sempre la possibilità di ripararsi all’ombra, soprattutto per i più piccoli. Come fondo un consistente strato di terriccio o fogli di giornale. L’ideale è la sistemazione in un giardino ben soleggiato, con area all’ombra, recintato sia in profondità di almeno 40-50cm perché le Hermanni sono abili scavatrici, sia in altezza per eventuali predatori (opportuno coprire in toto anche per eventuali cornacchie,ecc), fornendole un riparo sicuro per il letargo come una cassettina di legno ripiena di foglie. Nel loro habitat naturale vanno in letargo da ottobre/novembre a marzo/aprile con temperature fra i 2° e i 10°. È importante effettuare una visita veterinaria con esame delle feci prima che l’animale vada in letargo per accertarsi che sia in buono stato di salute e negativo per parassiti per sostenere al meglio questo periodo.

Legislazione CITES

Testudo hermanni è in appendice II CITES e in allegato A del Regolamento CE 2724/2000. Significa che è una specie protetta e non può essere detenuta o venduta (salvo deroghe particolari), a meno che non si tratti di un soggetto nato in cattività. Anche in tal caso, per essere venduta, deve essere reso riconoscibile mediante vari mezzi (ad esempio l’inserimento del microchip) e accompagnata sempre dalla relativa documentazione legale. Inoltre, rientrando nella fauna protetta, non è possibile la detenzione di un soggetto ritrovato in natura, è possibile però denunciarne il ritrovamento al Corpo Forestale dello Stato e chiederne l’affidamento, se l’ambiente in cui viene rinvenuta non è idoneo alla sua sopravvivenza o se viene trovata ferita o malata.

Patologie più comuni

  • Anoressia post letargo
  • Alterazioni del becco
  • Costipazione intestinale
  • Infezioni respiratorie
  • Infezioni ed ascessi della cavità orale
  • Infezioni da Herpesvirus
  • Malattia ossea metabolica – MOM
  • Prolasso cloacale (del pene o dell’utero)
  • Parassitosi intestinale
  • Ritenzione di uova
  • Sindrome della crescita piramidale
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