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Sauri
I sauri (lucertole) che più comunemente richiedono le nostre cure cliniche sono i draghi barbuti, i gechi i camaleonti nelle

Drago barbuto (Pogona vitticeps)

I draghi barbuti sono un genere di sauri molto comuni ed apprezzati in cattività per il loro carattere tendenzialmente mansueto e la bellezza e varietà di colorazioni (morph). Originario delle regioni aride e semidesertiche dell’Australia centrale, la specie più comune in cattività è sicuramente il drago barbuto dalla testa striata Pogona vitticeps).

Pogona vitticeps

L’aspetto è quello di un lucertolone bruno, la cui particolarità è rappresentata dalla cosiddetta “barba”: scaglie modificate a formare spine acuminate sulla parte laterale del capo (presenti anche sulla parte laterale del tronco), che gonfia aprendo la bocca per avere un aspetto minaccioso in caso di attacco per spaventare gli aggressori.

Può raggiungere i 50-60 cm di dimensioni, compresa la coda. Il maschio è più grande della femmina con una testa più massiccia e i pori femorali più pronunciati.

E’ un animale diurno, più attivo al mattino, mentre le ore più calde in natura tende a trascorrerle all’ombra tra rocce e vegetazioni.

La maturità sessuale avviene intorno a 1-2 anni. Il riconoscimento del sesso è essenziale nel programmare riproduzione o convivenza di più esemplari, non è difficile per la presenza degli emipeni nel maschio, visibili come un rigonfiamento bilaterale a livello della cloaca. Per maggior sicurezza è sempre bene affidarsi a un veterinario esperto in animali non convenzionali.

Alimentazione

E’ un animale onnivoro, con una dieta più proteica da giovani (con un rapporto di insetti -verdure di circa 70:30), e una dieta più ricca di verdure in età adulta invertendo quasi il rapporto. Per i primi 8-12 mesi l’alimento verrà offerto quotidianamente comprendendo una varietà di insetti (principalmente grilli, si raccomanda di offrire le camole del miele solo una volta a settimana perché particolarmente caloriche), e cominciando ad abituare l’animale a mangiare anche verdure come radicchio, cicoria, tarassaco (fiori compresi),ecc. Con l’età adulta l’alimento dovrà essere offerto più saltuariamente, circa 3-4 volte a settimana, andando a preferire l’alimento vegetale rispetto a quello proteico. La regola generale comunque è quella di variare, non fornendo sempre lo stesso alimento, sia esso fonte proteico che vegetale. E’ possibile fornire un integrazione di carbonato di calcio. Da non dimenticare fonte di acqua a disposizione, fresca e pulita, in un recipiente basso, anche se a volte preferiscono bere dalle goccioline spruzzate spesso sul capo.

Gestione

Il terrario in cui alloggia la pogona deve riprodurre quanto più possibile il suo habitat naturale. Dev’ essere quanto più ampio possibile, poiché sono animali che tendono a muoversi molto, almeno 100x60x40h per un singolo soggetto, con pareti lisce, facilmente pulibili. Per il substrato vi sono diverse opzioni: giornali di carta riciclata, sono i più economici e facili da sostituire; linoleum, tappetini di erba sintetica sono altre opzioni oppure la sabbia, sconsigliata nei soggetti giovani per possibile blocco intestinale se ingerita. Essendo animali eterotermi, come tutti i rettili, necessitano di un lampada riscaldante creando però un gradiente di temperatura con l’uso di termometri e termostati: una zona più calda di circa 35° con zona basking sotto lo spot di 40-45° fino ad una zona più fredda intorno ai 25°. Di notte la temperatura può scendere ai 22-23°, mai sotto i 18°. Sono sconsigliate rocce calde su cui spesso gli animali si adagiano senza muoversi causandosi delle ustioni. Necessitano inoltre di lampada UVB (5W) che simuli i raggi UV solari, importanti per la produzione di vitamina D e il metabolismo del calcio. Si consiglia di porle all’interno del terrario e non all’esterno, in quanto il vetro tende a schermare i raggi, e di cambiare la lampada ogni 6 mesi per assicurarsi un corretto funzionamento. Le ore di luce variano da 12 a 14 di estate fino a 9 in inverno. E’ importante garantire anche la corretta umidità che va dal 30-40% di giorno fino al 50-60% di notte, monitorata tramite l’utilizzo di un igrometro. Talvolta è possibile spruzzare acqua sulla pogona per garantire un maggior livello di umidità se necessario. Importante inoltre fornirgli rami su cui muoversi e aggrapparsi e tane in cui nascondersi. E’ necessario garantire una corretta igiene ed evitare il sovraffollamento, entrambe importanti per evitare stress e possibili malattie.

All’acquisto di una nuova pogona è sempre indispensabile sottoporla ad una visita clinica con esame delle feci da un veterinario esperto in animali non convenzionali che in quell’occasione darà maggiori informazioni circa la gestione e l’alimentazione, e si accerterà dello buono stato di salute e che l’animale sia esente da parassiti interni ed esterni. Indispensabile inoltre la visita clinica e quarantena prima di inserire il nuovo animale con i soggetti preesistenti nel terrario.

E’ importante ricevere le giuste indicazioni da un veterinario esperto in animali esotici e prestare attenzione alle esigenze dell’animale perché la maggior parte delle patologie derivano da un’errata gestione sia alimentare che ambientale.

Patologie più comuni:

  • MOM (malattia ossea metabolica)
  • Ipovitaminosi
  • Disecdisi (problemi di muta)
  • Stomatiti e infezioni generalizzate
  • Parassiti intestinali
  • Ectoparassiti
  • Malattia dal fungo giallo
  • Obesità
  • Costipazione
  • Insufficienza renale
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ectoparassiti localizzati sulle palpebre di un drago barbuto
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Molte patologie sono curabili solo se diagnosticate per tempo ecco perchè gli screening diagnostici sono fondamentali in medicina.
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