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Odontostomatologia del coniglio e dei roditori
studio della dentizione, pareggiamenti e limature, estrazioni dentali, ricostruzioni ed altre procedure specialistiche

Lagomorfi (es. Coniglio) e roditori (es. Cavie, criceti, cincillà, ratti…) sono fra gli animali domestici che più frequentemente vengono portati a visita da Veterinari esperti in animali esotici. Cosa li accomuna?

Entrambi vengono definiti ipsodonti, cioè con denti a crescita continua: i loro denti continueranno a crescere per tutta la durata della loro vita, con un tasso di crescita estremamente veloce (fino a 2mm e più ogni settimana!). Questo rapido allungamento dei denti ipsodonti viene normalmente controbilanciato dal consumo causato dalla masticazione di alimenti ricchi in fibra (erba, fieno, vegetali fibrosi). Dopotutto, parliamo di animali che in natura passano la quasi totalità della loro giornata masticando erba o rosicchiando alimenti e legno: un’alimentazione non corretta, con poca fibra e alimenti poco abrasivi, impedisce quest’opera di consumo della tavola dentaria e predispone a gravi patologie dentali.

L’Odontostomatologia è quella branca della Medicina Veterinaria che si occupa della salute del cavo orale dei vostri animali da compagnia. I nostri medici sono in continuo aggiornamento per poter offrire il meglio in questa materia, sia parlando di prevenzione che di trattamento.

Quali sono le maggiori problematiche riscontrate?

  • Punte dentarie
    A volte la tavola dentaria non si consuma in maniera uniforme. Il primo campanello di allarme è proprio il riscontro all’esame diretto del cavo orale di una serie di punte dentarie. La superficie del dente non è in piano con quella dell’arcata controlaterale e i denti cominciano a crescere seguendo una diversa curvatura. Le punte dentarie possono essere rivolte sul margine linguale o guanciale, causando lesioni ai tessuti circostanti, soprattutto durante la masticazione, e di conseguenza dolore. Negli stadi più avanzati può instaurarsi un circolo vizioso, dove il coniglio mangia di meno a causa del dolore provato e di conseguenza viene ancor meno l’opera di livellamento.
  • Fratture dei denti
    Sono comuni soprattutto fratture di denti incisivi, a causa di cadute o traumi diretti. È importante monitorare i denti fratturati, per prevenire l’insorgenza di malocclusione secondaria nel caso in cui il dente ricrescesse in una direzione anomala. Inoltre, talvolta piccoli frammenti possono rimanere in sede mentre il dente riprende e crescere, causando infiammazione e dolore.
  • Malocclusione
    Può essere congenita o acquisita. Il prognatismo è una causa di malocclusione congenita che coinvolge i denti incisivi. Vi è una predisposizione di razza in tutti quei conigli di razze eccessivamente selezionate dall’uomo, come arieti dal muso troppo corto o olandesi nani. In questi soggetti vi è una disparità nelle lunghezze della mascella superiore e inferiore. Gli incisivi non si occludono mai e possono diventare molto lunghi, perché non vengono consumati dai denti opposti. Per quanto concerne le forme acquisite, la malocclusione è generalmente la prima conseguenza riscontrabile in conigli affetti da una qualsiasi delle precedentemente annoverate patologie dentarie. Qualsiasi causa porti a un dislivello della tavola dentaria può indurre malocclusione. Fra queste di annoverano anche fratture della mandibola.
  • Ascessi
    Possono coinvolgere una singola radice dentaria infetta, laddove la radice del dente penetra nell’osso da cui origina, o più radici, fino a diventare generalizzati. Talvolta sono visibili come aree gonfie e palpabili, a volte si può assistere alla fuoriuscita di pus all’interno del cavo orale. Gli ascessi dentari vanno trattati il più rapidamente possibile per prevenire la diffusione dell’infezione ai tessuti circostanti o il coinvolgimento sistemico.

Oltre alle patologie strettamente connesse alla formula e tipologia dentaria di questi animali, vi sono una serie di ripercussioni a strutture adiacenti. Non sono rare infatti compressioni del nervo facciale secondarie ad ascessi dentali, che portano a segni clinici neurologici fortemente dipendenti dalla sede del nervo danneggiato. In alcuni casi si può assistere a un’asimmetria facciale. Sempre in materia di ascessi, talvolta questi possono coinvolgere l’area retrobulbare, spingendo letteralmente il bulbo oculare verso l’esterno: si assiste dunque a esoftalmo. Un eccessivo allungamento degli incisivi o una patologia a carico delle radici dei premolari o molari mascellari può portare all’ostruzione del dotto nasolacrimale, con conseguente epifora (eccessiva lacrimazione). L’eccessivo allungamento degli incisivi può portare a problematiche anche in cavità nasale, con conseguente scolo nasale.

Come riconosco se il mio animale ha una problematica dentaria?

Per il loro cavo orale stretto e lungo, spesso le patologie dentali sono ben nascoste, necessitano di strumentazioni particolari che consentono d’ispezionare l’interno della bocca. Per questo si consigliano visite di controllo semestrali, per agire in termini di prevenzione prima ancora che l’animale arrivi a manifestare sintomi.

I segni clinici più comuni sono aspecifici, possono includere:

  • Apatia
  • Appetito scarso o assente
  • Tumefazioni/asimmetrie facciali
  • Eccessiva salivazione
  • Eccessiva lacrimazione (epifora)
  • Esoftalmo
  • Scolo nasale
  • Disturbi gastrointestinali
  • Dermatiti o difficoltà nella pulizia del mantello, con condizioni scadenti del pelo

Il trattamento

Il trattamento dei problemi odontoiatrici negli animali esotici richiede una serie di strumentazioni dedicate, necessarie per l’ottimale posizionamento del paziente, l’apertura e accesso al cavo orale, nonchè l’eventuale estrazione o limatura dei denti. In alcune situazioni è fondamentale avere un piano di azione sulla base di una TAC, che possa guidare il chirurgo verso un approccio piuttosto che un altro, incrementando le chance di successo dell’intervento nel lungo termine.

Le patologie dentarie sono insidiose, talvolta la risoluzione del problema sottostante è relativamente semplice e può consistere in un pareggiamento e limatura o cambio dell’alimentazione, a volte invece è necessario un intervento più invasivo, con ricostruzioni o altre procedure specialistiche. In ogni caso è bene non sottovalutare anche la più piccola alterazione, poichè potrebbe portare nel tempo a complicazioni ben più difficili da risolvere.

Rivolgetevi al vostro veterinario di fiducia per pianificare un controllo routinario o approfondire un eventuale sospetto!

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